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Lezioni analisi tecnica

LEZIONI ANALISI TECNICA

Una delle lezioni più importanti dell’analisi tecnica: Forza relativa, Canale di Donchian e Bande di Bollinger

Lezioni analisi tecnica: la forza relativa

La forza relativa è un indicatore che permette di confrontare la forza di un’azione rispetto al mercato di riferimento (ad es. un titolo dell’S&P 500 con lo stesso S&P 500).

Essa viene rappresentata da una linea che oscilla sopra e sotto lo zero.

Quando la linea di forza relativa cresce significa che lo strumento che si trova al numeratore sta performando meglio di quello al denominatore.

E’ necessario anche considerare che la forza relativa del titolo in esame può essere positiva anche quando i prezzi stanno scendendo.

Infatti, se i prezzi dello strumento considerato stanno scendendo, ma in misura inferiore rispetto al mercato di riferimento, lo strumento avrà una forza relativa maggiore nonostante la performance sia comunque negativa.

Se ci si basasse solo su tale informazione, si rischierebbe di mettere in portafoglio strumenti che stanno perdendo valore e che quindi dovrebbero essere scartati.

Come usare la forza relativa

In ogni caso, la forza relativa resta un indicatore molto utile per una prima analisi.

Per comprendere meglio come si costruisce la forza relativa, occorre fare riferimento anche alla SMA 52 (media mobile semplice a 52 settimane).

Se la linea di forza relativa si posiziona al di sopra della SMA52, allora avremo una forza relativa positiva o crescente.

Altrimenti, avremo una forza relativa negativa o decrescente.

Come avrai potuto capire, si tratta di un indicatore meccanico e non discrezionale.

Approcci corretti da usare

L’utilizzo di questo indicatore è indicato per approcci di tipo Top-Down (mercati – settori – azioni). Si tratta di un’analisi generale del mercato per osservare quali settori stanno performando meglio. Poi segue la selezione delle azioni che stanno facendo meglio rispetto al settore e al mercato di riferimento.

L’indicatore di forza relativa è quindi un ottimo indicatore che serve per determinare quali titoli stanno sovra-performando il mercato.

Infatti, secondo un principio riconosciuto in analisi tecnica è più probabile che se un titolo inizi a far meglio del mercato, continuerà a farlo anche in futuro.

Come abbiamo già detto in una delle precedenti lezioni, parlare di probabilità non significa avere certezza che quel titolo farà bene anche in futuro.

Tuttavia considerando un orizzonte temporale di lungo periodo, avere la probabilità dalla propria parte è l’unica via per ottenere il successo nel trading.

Molti traders pensano che sia grandioso fare in un anno il 100% (in effetti è un gran risultato). Peccato però che se in un anno fai il 100% ma se quello dopo fai il -90%, è servita a ben poco la performance fatta l’anno precedente. 

Infatti quello che ci piace trasmettere, è che i risultati non devono essere frutto del caso ma di una strategia e di tanto studio e tanta pratica.

Perchè usare la forza relativa

L’utilizzo della forza relativa ha quindi il fine quello di verificare se – nel rispetto della propria strategia – un titolo abbia maggiori probabilità di battere il suo benchmark di riferimento.

Quindi può esserti utile vedere un esempio sulla forza relativa che si può facilmente impostare con la Pro Real Time gratuitamente.

Con questo programma è possibile impostare anche tutti gli altri indicatori che verranno affrontati successivamente o nella prossima lezione.

analisi tecnica pro real time

Il grafico sopra, riferito al titolo Avid Technology mostra la forza relativa rispetto al suo indice di riferimento, ovvero lo S&P 500.

E’ stata presa in considerazione la media mobile semplice a 52 settimane.

L’area evidenziata in verde, ovvero quella superiore alla SMA 52 mostra la forza relativa crescente; viceversa, l’area in rosso rappresenta la forza relativa decrescente.

Nella parte superiore del grafico si può invece vedere il prossimo indicatore da noi trattato: il Canale di Donchian.

Lezioni analisi tecnica: il Canale di Donchian

Come puoi già aver intuito, il Canale di Donchian è un altro interessante indicatore di tipo

trend following.

Quindi il Canale di Donchian funziona nelle fasi in cui vi è direzionalità.

Deve il suo nome al trader americano di future e materie prime Richard Donchian, celebre per le novità introdotte nel trading con i future e per l’utilizzo delle tecniche legate ai trend.

Trattandosi di un canale è formato da una banda superiore e da una inferiore, la cui ampiezza dipende dalla volatilità del titolo.

La banda superiore è data dal massimo dei prezzi fatto negli ultimi X periodi, mentre la banda inferiore è data dal minimo fatto registrare dai prezzi negli ultimi X periodi.

Ad esempio, si può usare il periodo riferibile agli ultimi 10 giorni ma può essere usato anche un periodo più ampio.

Come usare il Canale di Donchian

Il canale Donchian si basa sulla volatilità per suggerire operazioni buy o sell proprio quando il prezzo andrà ad abbattere una delle due bande.

In particolare segnalerà un’operazione di tipo:

  • buy quando una nuova candela chiuderà al di sopra del limite superiore del canale (posizione long);
  • sell quando una nuova candela chiuderà al di sotto del limite inferiore del canale (posizione short).

Tuttavia, devi abbinare il Canale anche ad altri indicatori.

Dobbiamo capire – in primis – in che fase del mercato ci troviamo e ricordarci che in fase laterali, questo indicatore ci dà più falsi segnali rispetto ad una fase rialzista.

Donchian quindi suggeriva di operare in direzione del breakout di una delle due bande.

Se i prezzi chiudono al disopra della banda superiore si opera long.

Al contrario se i prezzi chiudono sotto alla banda inferiore si può shortare o vendere nel caso di posizione già aperta.

Un altro possibile tool utilizzabile per visualizzare i vari indicatori è Trading View.

Come puoi vedere dal grafico qui sotto che mostra il Canale di Donchian e la media dei volumi:

Analisi tecnica grafico 1

Lezioni analisi tecnica: le bande di Bollinger

Le bande di Bollinger sono uno degli indicatori più utilizzati dai traders.

Anch’esso misura la volatilità del titolo e permette l’individuazione delle fasi di ipercomprato e di ipervenduto all’interno del range di oscillazione dei prezzi.

Le bande di Bollinger sono composte dai seguenti elementi:

  • una media Mobile Lineare a N giorni, che rappresenta la linea centrale (in genere si prende quella a 21 periodi);
  • la banda superiore è il risultato del calcolo di una media mobile lineare a cui si somma due volte la deviazione standard;
  • la banda inferiore si ottiene sottraendo a una media mobile lineare due volte la deviazione standard.

A tal proposito, ricordiamo che la deviazione standard rappresenta la volatilità del titolo.

Sovrapponendo la curva dei prezzi alle tre linee sopra citate si riesce ad avere una figura precisa.

Essa rappresenta l’andamento dei prezzi nel tempo che ti permette di visualizzare l’area dove i prezzi sono contenuti.

La banda superiore funge da resistenza, mentre quella inferiore da supporto ed entrambe sono dinamiche.

Come già detto, rappresentano anche le fasi di ipercomprato ed ipervenduto.

Quando vi è rispettivamente una concentrazione di domanda e di offerta.

Quando la seduta è molto movimentata le bande si espandono.

Mentre in presenza di bassa volatilità le bande si restringono.

Alcuni considerazioni sulle bande di Bollinger

È importante sapere che il prezzo – per motivi statistici – tende a rimanere tra le due bande, nel 95% dei casi.

Quindi, quando i prezzi oltrepassano le bande ci troviamo in una circostanza anomala.

Quando i prezzi oltrepassano la banda superiore – secondo questo approccio – ci troviamo in una fase di ipercomprato.

In questa situazione è possibile un’imminente inversione del trend.

I trader, in questa situazione, vendono nella speranza che i prezzi rientrino all’interno della banda.

Al contrario, quando il prezzo si avvicina in prossimità della banda inferiore e la oltrepassa al ribasso significa che siamo in una fase di ipervenduto.

Questa situazione comporta una possibile ed imminente inversione rialzista dei prezzi.

In questo viene suggerito di aprire una posizione long nella stessa speranza che i prezzi rientrino presto all’interno della banda inferiore.

I limiti delle bande di Bollinger

In entrambi i casi il target Price va posizionato in corrispondenza della linea centrale.

Un problema nell’utilizzo delle bande di Bollinger riguarda la poca flessibilità nei periodi di alta volatilità e la non affidabilità legata alle rotture delle bande.

Infatti, le bande di Bollinger si basano sulla distribuzione normale dei prezzi a cui potrebbero essere abbinati dei livelli di prezzo non necessariamente importanti.

Non è pertanto detto che il mercato abbia mostrato interesse sui precedenti livelli sopra menzionati.

Rapportando il grafico qui sotto al precedente si può infatti vedere la differenza tra il Canale di  Donchian e le bande di Bollinger:

Conclusioni

Come in tutte le lezioni di analisi tecnica, possiamo quindi concludere che – sebbene sia maggiormente più diffuso l’ultimo indicatore trattato – è preferibile usare il Canale.

Il Canale di Donchian consente di cogliere i segnali di ingresso e di uscita dal mercato nel momento in cui un titolo sta mostrando effettivamente forza in rapporto a livelli di prezzo rilevanti per il mercato stesso.

Tuttavia, non dimenticarti mai di prestare la giusta attenzione alle fasi in cui non vi è né predominio di tori né di orsi (assenza di trend).

Oltretutto, è necessario – in fase di analisi dei titoli – affiancare diversi indicatori per poter fare scelte consapevoli.

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