Pillole di Frank

Consumi online Covid

immagine che dimostra il coportamento dei consumi online in Italia

Una pandemia stravolge le abitudini!

Il Covid ha contribuito a stravolgere la nostra quotidianità sia per quanto riguarda le attività sociali che relative ai consumi online.

A seguito dell’aumento dei consumi online nel periodo Covid, le famiglie italiane hanno modificato i propri comportamenti d’acquisto.

Infatti, con l’inizio delle misure di lockdown sono aumentati gli acquisti su piattaforme di e-commerce (es. Amazon)

È bene fare una premessa sull’evoluzione di questa tipologia di consumi in Italia, prima di addentrarci nel tema principale: i consumi online

Consumi digital

Fino a poco tempo fa, si era solito accostare un certo digital gap al più della popolazione italiana.

Tuttavia, secondo quanto riportato dall’ultimo Osservatorio Multicanalità Nielsen, questo problema è stato largamente risolto.

Al giorno d’oggi, l’80% dei cittadini italiani (43,9 milioni di persone) possiede una connessione Internet e il 55% vi accede frequentemente.

Stefano Cini (Marketing leader di Nielsen) ha affermato che “Non si registrano distinzioni fra Nord e Sud, né tra classi di età” in merito all’accesso ad internet.

Connettività

Successivamente, Cini ha sottolineato come la diffusa connettività abbia giocato un ruolo strategico per la rapida crescita dell’e-commerce.

In base ai dati riportati dal medesimo studio su i 44 milioni di italiani che si connettono ad Internet, il 63% effettua quotidianamente degli acquisti online.

I consumatori di oggi sono meno scettici rispetto al passato per quanto riguarda il settore dell’e-commerce.

Pagamenti digitali

I comportamenti d’acquisto inerenti ai pagamenti elettronici sono mutati.

L’assenza di contatto fisico con il prodotto che viene acquistato ha comportato un cambiamento di relazioni con il venditore.

Questi fenomeni costituiscono un’ulteriore spinta per il settore.

I dati recuperati dall’Osservatorio E-commerce B2C del Politecnico di Milano per il periodo 2015 – 2019 mostrano un incremento del valore totale delle vendite online

Da 16,6 miliardi di euro (2015) a 31,6 miliardi (2019), di cui il 40% effettuate mediante smartphone.

La composizione dell’e-commerce sui consumi online totali in Italia si attesta sul 7,5%.

Gli altri stati presentano quote più alte: 20% in Cina e Regno Unito, 18% negli Stati Uniti e 15% in Francia e Germania.

Secondo l’Osservatorio, il 2019 ha registrato un aumento generale delle vendite al dettaglio.

Tra i principali elementi positivi, primeggia l’e-commerce che ha contribuito per il 65%, rappresentando quindi un fattore importante per la crescita dei consumi.

Settori in crescita

A trainare la crescita è stato in particolar modo il settore alimentare seguito dal settore del largo consumo.

In base a quanto riportato dall’Osservatorio entrambi hanno generato un aumento totale del 42% in valore.

Il settore dell’abbigliamento e dell’home living hanno visto un aumento del +30%.

Anche il comparto informatico ed elettronico unito al settore moda hanno costituito un’importante voce di spesa nel 2019.

Il virus ha cambiato le nostre abitudini di consumo.

Dopo questa premessa sull’evoluzione del digitale dell’e-commerce, è bene ora concentrarsi sul periodo Covid.

Come l’online ha influenzato i consumatori in questo periodo di grande incertezza?

La domanda che ci si pone è la seguente:

La pandemia da Covid-19 ha veramente cambiato le nostre abitudini di consumo spingendoci in particolar modo ad effettuare acquisti online?

Secondo quanto riportato da McKinsey e dall’Osservatorio Nomisma-Crif, gli italiani in questo periodo di crisi e incertezza economica hanno ridotto le spese non essenziali.

Infatti hanno acquistato in particolar modo beni di prima necessità, alimentari e prodotti per la casa ad esempio.

In particolar modo, le scelte sono ricadute nei supermercati low cost, per per un italiano su cinque.

Non solo, le analisi effettuate dai due istituti, evidenziano la modalità di crescita della spesa online.

Infatti, come riporta Nomisma-Crif, il 12% dei consumatori in quarantena si è avvalsa dei canali internet.

Per esempio, hanno utilizzato i canali digital della grande distribuzione per la prima volta, aggiungendosi al 14% che ne usufruiva già prima della quarantena.

Inoltre, non sono mancati i consumatori che hanno utilizzato le piattaforme online dei produttori.

Infatti gli utenti di queste piattaforme pari al 15% delle famiglie, sono duplicati.

Infine, come riporta McKinsey, vi è stato un incremento dell’online shopping che si attesta fra il 19 e il 25%.

Un altro aspetto importante segnalato dall’Osservatorio Nomisma-Crif è la preferenza degli italiani ad utilizzare forme di pagamento digitali.

Qui è chiaro che il complice è stato il boom dei consumi online dove è ovvio che il contante non può essere utilizzato.

Crollo dell’uso del contante

Infatti, l’Osservatorio ha segnalato di come vi sia stato un crollo dell’utilizzo del contante (-40%) e una crescita molto importante dei pagamenti elettronici.

In particolar modo come ha sottolineato McKinsey, tra i servizi “contacless” maggiormente utilizzati troviamo la telemedicina.

Si tratta di quella scienza che prevede l’assistenza medica a distanza verso la quale il 13% degli italiani coinvolgerà i propri consumi anche post covid.

App e servizi contactless

Principalmente i più giovani, hanno espresso feedback positivi se gli acquisti online avvengono tramite app la cui esperienza d’uso è semplificata.

Un esempio è rappresentato da Drive-through e applicazioni che si occupano di monitorare la presenza di file davanti agli esercizi commerciali.

Proprio per i tempi di attesa fuori da ogni negozio, i millennials preferirebbero farne utilizzo per il 37% dei casi.

Questi sono alcuni dei cambiamenti che sono avvenuti e che stanno avvenendo durante questo periodo di incertezze economiche.

Periodo dove l’informazione subisce un cambiamento causato dall’utilizzo dei social network come strumenti di informazione, oltre ai classici mass media.

Conclusioni

Il Covid-19 modificherà irreversibilmente i nostri comportamenti d’acquisto?

Dalle analisi evidenziate sinora sembrerebbe che gli italiani stiano progressivamente cambiando i loro comportamenti d’acquisto verso i consumi online.

È dimostrato che i consumi online stanno aumentando e l’utilizzo degli strumenti digitali come app digitali di pagamento sta esplodendo.

Questi cambiamenti contribuiscono alla riduzione del digital gap che l’Italia presenta rispetto gli altri Paesi europei ed extraeuropei.

In più abilita nuove opportunità lavorative nell’ambito del digitale e opportunità di carriera in settori che non esistevano prima.

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